giovedì 23 ottobre 2014

La corrente - Guido Crespi



La corrente

..gli ho detto un sacco di cose inutili, mi ha detto un sacco di cose senza interesse..

..( ma perché le antitesi incarnate del mio carattere così sovente mi cercano? ); passeggiavamo fraternamente uniti da quella vuota astrazione chiamata amore universale ed io provavo amari rimorsi per non sapergli ricambiare simpatia.


Un musicista silenzioso

A volte mi succede questo: la musica mi prende, mi trasporta e mi conduce dove io non voglio.

- E il tuo impiego all'ufficio delle poste?
- Oh, quello! E' soltanto per avere qualcosa da non fare, Per non annoiarsi occorre avere qualcosa che desideri non fare. Il tempo libero così si fa prezioso, lo desideri, lo godi intensamente, cerchi di non sciuparlo..


Discorsi di ragni

Avevo scelto il silenzio, avvilupparmi nella seta del fondo della tana, vivere senza altre storie che le mie, altri rumori che i miei.. avevo scelto silenzio in risposta ai discorsi assurdi..

parole si formavano come larve sulle pareti del nido, parole rimepivano gli spazi di silenzio, il mio nido era pieno di parole..


martedì 14 ottobre 2014

Roma sottovoce - Giuseppe Cassieri


Non ho mai creduto alla solennità di un rintocco convenzionale, meno che mai a quello della mezzanotte segnato dalla pendola più familiare, dei minuti estremi del 31 dicembre strappati come rubini alla melagrana del Tempo, rimestati nelle coppe di champagne e diventati insulsi come il gas dello spumante; semplicemente per dire: "ancora un anno è volato via..."

..mi fa sentire più largo il collo della camicia.

L'ingresso di quelle persone aveva ristabilito le proporzioni, abbassato notevolmente le nostre stature.
Non sei in servizio, va bene; essi fingono di non vederti per non metterti in imbarazzo, tu fingi di non vederli: tutto dovrebbe essere tacito e concluso. Però... però i pensieri non sono più interamente tuoi, ti accorgi che ti stai svegliando da un modesto sogno rivoluzionario. I veri padroni sono là, Il "Buco" non può contenere contemporaneamente servitori e serviti. E' troppo stretto. E noi con un mezzo inchino, dobbiamo dileguarci..

Com'è vero che non si riesce ad amare il prossimo ma appena questo mio prossimo.

Ho chiesto.. se qualche cura possa indebolire, se non estinguere, un brutto ricordo. Mi ha risposto paterno: "Morire."

Ognuno ha il suo, dovrebbe avere il suo, ma la proporzione tra il desiderio di questa signora e la realtà non è sostenibile: lei lo intuisce, immalinconirà nei rimpianti.

Si resta di stucco a riflettere come la natura arrivi ad essere così innaturale. (gli occhi di questa donnetta il cui miglior pregio fisico risiede negli occhi) Si avrebbe voglia di cavarglieli dolcemente e tenerli custoditi in un portagioielli in attesa di più adeguata incastonatura.

"Non mi occupo di politica né del mondo che si impressiona per chi la fa".

..la scienza non potrà mai guarire da un brutto ricordo. Tanto vale assorbirlo e attendere pazienti che il sangue si rinnovi globulo per globulo.

La voce più aspra, quando la superbia si tinge di solitudine, è come se si spezzasse sulle corde alte, è come se per un attimo un mastino si ascoltasse e se ne stupisse.

Non mi ha mai commosso il rudere: l'illusione scenografica dei secoli è caduta quando ho osservato con quale sveltezza ed economia si può imbastire un film storico in un teatro di posa.

..pensavo alla primavera, la oggettivavo. Mi dicevo che è possibile identificarla. Dove, come? Chi la incontra in campagna, chi al mare, chi in città, chi sano, chi cieco, chi agonizzante, chi mai.. Se abitasse in un cantuccio della terra, vorremmo andare a cercarla e la vincoleremmo una volta tanto tutta per noi. Siamo tutti un po' gelosi della primavera, per pudore non lo proclamiamo, ci sentiamo traditi da essa per la sua universalità. Perciò la godiamo quando sta per tramontare, la rivendichiamo più volentieri nella nostalgia, la rinveniamo con rimpianto tra le bucce della frutta maturata sul suo cammino, come un amore che ci sembra più fedele nello sfiorire degli anni. 

..l'amore è una porta troppo larga perché non vi entrino le sue controfigure

Voglio, se posso, scomunicarmi dentro di me, convincermi che l'assoluto convenzionale è fuori della natura, la dedizione che non sia anche ribellione è sterile, muoversi nel casellario delle leggi, dei riti, delle abitudini è vile proprio perché le leggi stesse sono logore, le più eterne.

"Lei è una persona soddisfatta?"
"Di che.."
"Così... in genere."
"Mah... non mi pongo mai delle questioni generali. Credo poco ai sostantivi, agli aggettivi astratti. Li odio, anzi."
"Allora lei non ha ideali!"
"Temo di no... Anche questi sono astratti, perciò dannosi, inutili."
"Lei sfugge volutamente a se stesso."
"Può darsi. Non farei un incontro eccezionale."
"Lei è troppo complicato.. niente ideali, nessuna aspirazione, mai uno sbandamento... insomma! Quasi quasi ci si dovrebbe offendere di questa sua impassibilità."

Al risveglio deve apparire un po' disfatta come tutte le donne della sua età; ma basta un'ora di riordino, e rieccole sicure, imperiose, queste volontarie di Afrodite, a seminare inquietudini sui loro passi.

"... se le stelle sono abitate, è una prova della potenza creatrice di Dio che ha disseminato le sue creature in tutto l'universo; se non lo sono, è una prova della bontà di Dio che ha creato tante miriadi di astri per abbellire le notti degli uomini."

Sembra che la luna di miele lo abbia aiutato a maturato come certi frutti restii a svilupparsi, aiutati, più che dalla terra e dal sole, dal frequente palpeggiare dell'orticultore.