E tuttavia, chi era lei per giudicare dall'alto in basso?Il fruscio della sua gonna di seta cruda le ricordò che anche lei stava fingendo. Sotto il suo abito, la crinolina e l'ovatta e il busto erano falsi. E malgrado le piume, quello che portava sul capo era soltanto un cappello, non un uccello dalle grandi ali. In mano teneva quella che era chiamata una borsa da castellana... ma lei non era una castellana, una signora del castello. Anche se poteva diventarlo.
Poteva diventarlo. Quel pensiero le fece accelerare il battito del cuore; le sembrò di udire quel rumore sordo mescolarsi con lo stridulo tintinnio del campanello notturno..
Sì, lei avrebbe potuto abitare in un castello, se la finzione avesse funzionato. La pettinatura curata fin nei minimi particolari, la cipria applicata sul viso con meticolosità e il profumo e il patchouli avevano il compito di mascherare i trentacinque anni suonati sotto una maschera di gioventù.
Qualche volta era difficile separare le illusioni dalla realtà, perché si doveva servirsi delle une per raggiungere l'altra. E anche se si conosceva al differenza tra la verità e una bugia, c'erano momenti in cui era meglio fingere, anche con sé stessi.
Ecco il sistema: usare la finzione per raggiungere la realtà.
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