domenica 1 dicembre 2013

Joel e le lettere d'amore - Henning Mankell


Troviamoci alla vaschetta per gli uccellini nel giardino del commerciante di cavalli alle otto di sabato sera. Spine di disperazione se non ci sarai.

Ormai non succedeva quasi più che scendesse al suo masso sul fuime a guardare il cielo.
Era come se il cane che correva incontro a una stella non esistesse più.
O forse non era mai esistito? Possibile che fosse stato tutto un sogno?

Raggiunto il limitare del bosco, spense il gioco. Era così che ragionava: la fantasia era qualcosa che poteva aprire e chiudere come un rubinetto.

Fingere di potersi perdere di proposito era un gioco impossibile..

Uno spettro ambulante.
Era una sensazione bella e insieme brutta.
Essere qualcuno a cui tutti rivolgono la propria attenzione era bello. Ma era brutto che si dovesse diventare uno spettro perché questo potesse succedere.

..si accorse dalla curva del collo che era ancora triste.
Anche un collo può avere un'espressione triste, non solo un viso.

I pensieri saltellavano e rimbalzavano senza che lui potesse acchiapparli.
Era come cercare di catturare uno stormo di passeri che saltellano in una pozzanghera lungo la strada...

Non gli piaceva che il tempo passasse così in fretta. Che ogni cosa cambiasse così in fretta, compreso sé stesso. In realtà avrebbe voluto che tutto restasse sempre uguale. Bisognava poter stabilire un giorno in cui era andato tutto bene e dire: ecco, che sia sempre così!
Però non funzionava! Perché non funzionava?..
..Forse era così che si diventava adulti? Quando ci si rendeva conto che non esiste un giorno così, un giorno immutabile?
Forse era per questo che tanti adulti avevano l'espressione stanca e imbronciata? Perché sapevano che le cose vanno così?

Attraverso la finestra aperta sente delle voci che litigano. Dato che non può vedere le facce, sono le voci a litigare. Si alzano e si abbassano e battibeccano come scimmie appese a un albero.

Poi si ridistese con la coperta sulla testa.
Perché va tutto storto? pensò. Uno agisce nel modo giusto, eppure va tutto storto.
Perché è tanto difficile vivere?
Si alzò dal letto. Stare disteso con la coperta sulla testa non serviva certo a migliorare le cose..
..Nello stesso istante decise di travestirsi. Doveva pur essere possibile travestirsi in modo che nessuno lo riconoscesse, no?

Ci si può smarrire dentro sé stessi. Non c'è bisogno di addentrarsi nel bosco per per perdersi.
Nel profondo di ogni persona c'è il Giorno e c'è la Notte. E quando dentro scende il crepuscolo, le ombre diventano lunghissime...

Ma non era il solito male. Era più come avere delle dita che graffiavano da dentro.

31032013

Nessun commento:

Posta un commento