martedì 18 febbraio 2014

La sposa bella - Bruce Marshall


L'immodestia del vestire femminile è causa di lussurie innominabili.

Ci vuole molto coraggio per difendere una buona causa malgrado coloro che l'appoggiano.

Un giovanotto va a confessarsi. "Figlio mio, sei forse turbato da pensieri impuri?" chiede il confessore. "Al contrario", risponde il giovane. "Ne derivo un grande piacere."

In una notte oscura,
i miei desideri infiammati d'amore,
(o deliziosa ventura!)
uscii senza esser vista
dalla mia casa silenziosa.

Il vero socialismo è comunismo, di cui il socialismo attuale non è che una preparazione. Il socialismo esige da tutti a seconda delle loro possibilità e distribuisce a tutti a seconda del loro lavoro. Il comunismo, invece, esige da tutti a seconda del loro lavoro e distribuisce a tutti a seconda dei loro bisogni.

Dio non esiste e, in un mondo che si sta rapidamente raffreddando, non ci può essere né virtù, né peccato.. Ci può essere soltanto esattezza ed inesattezza.

Ma non credi che il comunismo abbia più successo solo perché dice 'tu avrai' invece che 'tu non avrai'?

Più la luce è forte, tanto più facilmente gli sciocchi si precipitano verso l'oscurità.

..il cadavere nudo che giaceva nella bara senza coperchio sembrava una bambola in una scatola di cartone. Non vi erano né parenti né preti. Nessuna speranza, nessuna disperazione, nessun mistero. Tutto era semplice e chiaro: la vita aveva un significato solo fin quando non significava nulla.

All'orizzonte, le nuvole erano rosse e gialle e verde pallido. Il mare era saturo della storia che le onde avevano ormai ricoperto.
"E' strano che soltanto le cose tristi siano realmente belle.. I galeoni sono come le vecchie preghiere: non possono mai ritornare del tutto". Anche le cose allegre diventano tristi man mano che si allontanano. Il vestito.. era bello perché entrava a far parte della storia. Il mondo era uno specchio che poteva contenere una sola immagine per volta.

In un cosmo che contiene forse tanti universi quanti sono i satelliti del sole, che importanza può avere l'individuo?

Credi anche tu di aver trovato la verità nella curva di un seno? Se così è, sei più sciocco di quanto credessi. La verità sta nella mente e le donne non possono offrire altro che l'amicizia delle cosce.

L'arte della guerra consiste in una ben riuscita perpetrazione di porcherie.

Sopra il vestito di un azzurro brillante, il suo viso era triste. 

Per essere leali, bisogna prima essere leali alla lealtà.

Asserire quello che dicono tutti è il modo più sicuro di oscurare la verità

Amore, dunque? Ecco un altro trabocchetto filologico. Benché l'onomatopeia della parola sia diversa in ogni lingua a seconda del clima in cui viene pronunciata, il risultato è sempre lo stesso sconcio dimenarsi.

Yo te daré
Te daré, nina hermosa,
Te daré una cosa que yo solo sé:
Café!

Sapeva per esperienza che gli occhi delle donne possono essere luminosi di verità anche quando mentono: aveva visto certe marchese che, dopo aver confessato di non pentirsi d'aver ceduto all'amplesso del loro cameriere, si erano dimostrate tenere con i loro mariti solo mezz'ora più tardi, a cena.

La molteplicità è sbagliata: io non devo amarti perché desidero trasformarmi nei tuoi occhi o nei tuoi capelli o nel tuo vestito. Devo amarti soltanto perché desidero la tua felicità quanto la mia.

Le ragazza sono come polipi fritti.. non se ne può digerire più di una data quantità, con la differenza che i pesci non parlano.

Oh soave cauterio!
Oh ferita regalata!
Oh mano gentile! Oh tocco delicato,
Che a vita eterna conduce
Che tutti i debiti paga!
Uccidendo, cambia la morte in vita.

..i muri frontali di alcune case erano crollati e le stanze sezionate sembravano scompartimenti di un frigorifero contenenti mobili anziché pomodori.

Quasi tutti pensano che i loro peccati li abbiano privati del diritto di credere. Ma questa è stupida metafisica ed equivale a dire che la rivelazione cristiana è vera in maniera inversamente proporzionale ai proprio vizi. Nel Medio Evo, la gente era cristiana anche nel peccato: il timore di essere accusata di ipocrisia non la faceva credere nell'errore di credere nella propria virtù.

..la bestemmia non è che il mezzo con cui gli ignoranti cercano di essere eloquenti..

Perché doveva essere sempre costretto ad ascoltare gli stessi ottusi tentativi di illuminare gli ottusi?

Forse anche le menzogne suonavano false quando venivano ripetute troppo spesso.

O fiamma di amore vivo che teneramente ferisci...

L'amore non è che il fallimento di affrontare la realtà.

La guerra non era la cosa peggiore del mondo: la cosa peggiore era il vuoto nel cuore degli uomini.

Forse il guaio è dovuto al fatto che la gente sbagliata si fa paladina della giusta causa e viceversa.


giovedì 13 febbraio 2014

La famiglia De-Tappeti e Monologhi - Gandolin


Ma dove li avete gli occhi?... a casa del diavolo?

Mangiare a digiuno fa sempre male.

..un filosofo antico, fors'anche un greco, non si sa mai! ha detto:
"La casa è l'individuo".
Veramente io direi: la casa è il padrone di casa.

..è questa dunque l'educazione che ti insegno? Ricordati bene che l'amore del prossimo è la prima cosa. Chi dimentica le massime paterne, si trova sempre esposto alle torture del rimorso, come pure a un paio di calci, che ti darò senza pregiudizio di un altro paio che tu potrai ricevere, a sussidio di questi miei insegnamenti..
..scendete subito di tavola e venite a ricevere, da figlio obbediente, quei due calci che vi aspettano, e che un padre deve inculcare, nei più gravi momenti della vita, alla propria figliolanza.

..gli organici non potranno mai essere cosa seria e stabile, se non si organizzano prima i pubblici servizi i quali non rispondono ai pubblici bisogni.. quando un regnicolo ha un bisogno, questo non è che un bisogno privato, poiché deriva appunto da una privazione. Ma se, invece, un popolo, compenetrato nella propria esistenza di consorzio civile, s'inculca bene nel potere legislativo, e manomette le riforme organiche delle tabelle definitive, allora tutti provano qualche cosa che non si spiega, la quale sarebbe appunto un pubblico bisogno, che deve corrispondere ai pubblici servizi.. Mi spiegherò con un esempio: un cittadino morigerato prova un bisogno pubblico. Che cosa fa egli in simile frangente? Ricorre, col rispetto che si deve, al potere legislativo, e gli dice: io ho il tale bisogno pubblico, la mi faccia un po' lei corrispondere a quel servizio che di dovere.. Allora il potere legislativo lo manda a quel servizio.

..le dolorose manifestazioni di un animo, turbato da legumi troppo coriacei.

L'uomo è un animale tanto basso, che non ve n'è alcuno che lo equipari.. Rifiutatevi di dare i vostri amplessi agli uomini. Non siate più operaie, se non vi mettono allo stesso livello dell'uomo: non siate più donne perdute: scioperiamo. Lo stato dovrebbe indennizzare la donna tutte le volte che questa prestasi a farsi fecondare.

Noi finiremo per entrare, onde uscire da questa perplessità.

..tergiversiamo nuovamente il cammino già compiuto, torniamo a questa via non meno Crucis che nazionale.

L'amore, infatti, parla più spesso con la mano che con la lingua, e la prima dichiarazione di solito non è altro che la lieve pressione di un dito mignolo che si allaccia a un altro dito mignolo, primo e simbolico anello di quella catena che è il distintivo... dei lavori forzati matrimoniali a vita.

..in quasi tutte le cose del sesso amabile, il punto più difficile e sempre... l'introduzione.

..lo sforzo maggiore per un artista consiste precisamente in questa cosa che pare semplicissima: recitare come si parla.
Eh, se fosse una cosa facile, ma allora tutti sarebbero artisti; mentre invece ci prego di riflettere a questo fenomeno: prendete uno che in privato parla benissimo, lo portate sulla scena, qui, davanti a questi quattro lumi della ribalta, e non gli cavate di bocca neanche una parola con le tenaglie.
Recitare come si parla! Sicuro; ma intanto, prima di tutto, cominciamo da questo: che bisogna parlar bene, e per imparare soltanto a parlar bene, occorre uno studio lungo, assiduo, che vale, credete, quanto un corso di università. Arrivati a questo, che è cosa difficilissima, è anche necessario rendere cervello e nervi talmente sensibili a ogni commozione da poter, con un atto di volontà, trasformare interamente il nostro individuo fisico e morale, passare dal riso al pianto, dalla calma allo sdegno; per così dire, dal freddo glaciale al caldo vulcanico dalle nevi all'incendio, come fosse niente. E' una ginnastica terribile, è una scherma dello spirito, tutto a spese del sistema nervoso, a spese di tutto ciò che costituisce l'esistenza ordinaria.
Perché poi questo non è ancora che una parte del nostro lavoro. Non basta che sentiamo noi: l'essenziale è che facciamo sentire. Per cui è necessario che la forma esterna del nostro sentire parli, e ben chiaro, al sentimento di tutti coloro che ci vedono e ci sentono, per costringerli a provare quelle emozioni stesse che noi fingiamo di sentire. Così che, mettiamo, quando io devo ridere, io rido veramente, ma non rido mica per piacere mio, rido per far ridere il pubblico, così che quest'atto così spensierato per tutti quanti, per me, invece, racchiude questi pochi pensieri, queste poche preoccupazioni..
Prima di tutto: ridere mentre non ne ho voglia.
Secondo: ridere a tempo, con l'intonazione stessa del momento in cui recito.
Terzo: ridere, non già come rido io, quando... rido, ma ridere come deve ridere il personaggio che rappresento.
Quarto: ridere non per divertimento mio; che anzi sbadiglierei, ma per far ridere la platea.
Quinto: ridere in proporzione al motivo per cui mi è imposta la risata.
..E questo lo chiamano ridere? questo è un martirio. Vorrei che vi provaste anche a sorridere, con simili preoccupazioni nel cervello; eppure io devo sapere quando convenga fare, mettiamo, un sorrisetto ironico, ..o piuttosto il riso di un idiota, o piuttosto un riso paterno e giovevole ..o un risolino economico di strozzino amabile, o anche una risata galante di gran signore ..o il riso convulso di un pletorico ..e infine la risataccia sguaiata che faccia tremare i vetri del soffitto. Credetemi è una cosa da piangere.
..In sostanza io devo saper piangere e ridere insieme con tutte le sfumature, con tutte le variazioni possibili; e se ci fosse un istituto di recitazione per conseguire una laurea nell'arte, l'esame, secondo me, dovrebbe consistere in questo solo esperimento: fingere un dialogo con un interlocutore invisibile, che vi faccia passare attraverso a tutte le passioni, a tutti i movimenti dell'animo umano, dalla noia all'interesse, dall'attenzione allo sdegno, dallo sdegno alla curiosità, da questa al riso, dall'ilarità alle lagrime e anche viceversa.
..Ora se certuni sapessero quanto ci vuole per arrivare a questi effetti, che paiono una burletta, se sapessero che martirio dell'anima è questa ginnastica di sentimenti, se sapessero a traverso a quanti pensieri, a quanti dolori di testa e di spina dorsale si può arrivare a quest'arte complicata che si chiama la semplicità, forse loro passerebbe persino dal capo l'idea innocente di diventare filodrammatici.
Senza contar poi che l'artista, come uomo, è sempre uomo, è sempre uno zingaro vagabondo, che passa sopra la terra come un commesso viaggiatore della parola, senza posa, senza nido, senza domani: obbligato a essere tutto, a sentire tutto, a sapere un mondo di cose...
Perché in sostanza l'artista, il vero artista, ha il dovere di sapere tutto, tutto... meno la parte!

La riproduzione di sé medesimo, da qualunque lato la si consideri, è un'aspirazione umana e una necessità sociale.
 L'uomo ha sempre avuto desiderio acuto e naturale di tirare sé stesso a uno o parecchi esemplari. A raggiungere tale scopo, un tempo non esisteva che un sistema: quello d'aver dei figli. Ma poi... non somigliavano. Ora invece si ricorre alla fotografia. La quale, diciamolo pure, ha invaso e sottomesso l'intera umanità, non senza causare frequenti disastri.. 
Dunque le azioni dell'uomo giusto devono essere tali da potersi impunemente riprodursi in fotografia. Ma non basta neppure essere giusti. Mentre l'arte del fotografo ha fatto progressi enormi, un'arte sorella è rimasta nella barbarie; l'arte di farsi fotografare. 
Basta sfogliare un album di fotografie, per rimanere oltremodo inorriditi davanti all'ignoranza di quelle persone che hanno creduto di farsi fare un ritratto. Tutti artificiosi! tutti posatori! L'uomo o la donna che s'abbandona alla fotografia dovrebb'essere una persona tranquilla e semplice come una figura giottesca. Errore dei più gravi, è l'indossare un abito nuovo o raramente usato. L'abito nuovo è un grande nemico dell'uomo. La persona che porta a spasso un abito nuovo ha sempre la fisionomia contraffatta. Egli ha un occhio che ride e un occhio che piange. L'occhio destro sorride all'abito nuovo e lo ammira specchiandosi nelle vetrine dei negozi: ma l'occhio sinistro ha paura di quella macchia che ovunque pende sui soprabiti nuovi, come quella spada di Damocle che, tanto per cambiare, chiamerei la dama di Spadocle. E' inutile! l'uomo oppresso da un abito nuovo ha un'andatura diversa dalla solita: una maniera diversa di pensare... Che più? un abito nuovo può cambiare persino, violentemente, il corso fatale della vita d'un individuo. Supponiamo uno dei casi più comuni.. 
Dunque è domenica: io indosso un abito nuovo e lo porto a spasso. Quando gli è il tocco, vado in trattoria. Il cameriere, che conosce i miei gusti, mi offre un fricandolino col sugo che schizza. A me che ho un soprabito nuovo?... Fossi matto. Mi rassegno invece a una fetta di arrosto freddo, asciutto e tiglioso, che mi resta sullo stomaco. Il soprabito è salvo, ma la salute è compromessa. La sera vado a trovare, mettiamo, la mia fidanzata; ma un uomo che sta male di stomaco non sa essere galante, e ne segue un ricambio di sgarbi e di dispetti. Per reazione, vado al circolo a giuocare, e naturalmente perdo, Così da una parte disperdo il matrimonio, dall'altra disperdo i patrimonio. Allora divento irascibile. Perché ho un carattere originale, molto diverso dagli altri: per esempio, quando perdo... son di cattivo umore! 
Nasce una questione con un compagno di gioco: dalla questione nasce una sfida: all'alba si va sul terreno e l'avversario mi fa cinque buchi sul soprabito che ho salvato dal fricandolino. Un individuo vestito di nuovo, perciò, è quasi sempre in punto di morte. Come può mai un agonizzante essere in grado di farsi un ritratto in fotografia? 
Altro sbaglio, non meno grave, quello di consegnar la testa al barbiere prima che al fotografo: sbaglio grave farsi lisciare i capelli, specialmente quando non se ne ha; farsi lisciare o tingere i baffi, procurarsi cioè una faccia artificiale, di breve durata, quasi per mistificare il fotografo, come a dirgli: 
"Desidero un ritratto che, fra qualche ora, non abbia più alcuna rassomiglianza con me". 
Nel momento supremo poi tutti cadono in uno sbaglio fondamentale: dimenticano di dimenticare che stanno davanti al fotografo, così che il ritratto ha l'impronta odiosa di un uomo che sa di farsi fare il ritratto.
L'ideale sarebbe di poter dire al fotografo:
"Vi do tempo due mesi, sei, un anno; per prendermi nel momento opportuno e senza che io mene accorga, fotografatemi".
Sistema eccellente, ma inattuabile, tanto più per le signore.
Una signora ha sempre dei momenti in cui non desidera essere sorpresa da  nessuno, neppure da un fotografo.
Ogni stabilimento fotografico dovrebbe avere un salone d'aspetto, che chiamerei la sala delle anime inconsapevoli. Mente il cliente aspetta, da un buco invisibile il fotografo potrebbe ritrattarlo a sua insaputa, con un soccorso dell'istantanea. Ma allora tutti i ritratti rappresenterebbero, con desolante monotonia, un uomo che aspetta, e l'uomo che aspetta non ha più la sua faccia, ma la faccia dell'uomo che si rompe le scatole.
Conviene dunque concludere che tra la fotografia e la specie umana esiste ancora un abisso, e in attesa di tempi migliori converrà prendere una via di mezzo: usare della fotografia, ma non abusarne. 

lunedì 3 febbraio 2014

Amore fra i cannibali - Wright Morris


Ma basti questo: che noi siamo ciò che tutti detestiamo, Anthropophagi e cannibali, divoratori non soltanto do uomini, ma di noi stessi; e non per modo di dire, ma nella realtà vera...
sir THOMAS BROWNE, Religio Medici

Le spiagge sono uguali in ogni parte del mondo: ci si spoglia, ci si spella, ci viene servita carne cruda, carne scura, carne umana piacevolmente spalmata d'olio d'oliva. Una striscia di sole e sabbia ove il sesso è all'erta, la mente è torpida.

Se vi piacciono le similitudini la spiaggi è il luogo ove siamo arrivati e di dove partiremo. Dopo esserci trascinati sino alla riva stiamo ora per trascinarci nuovamente al largo. La soluzione di sale annidata nel nostro sangue ci chiama a casa. Nell'epoca dei mammiferi, quale posto potremmo desiderare come compenso all'infanzia che non ha conosciuto il seno materno? In quale altro luogo, di questi tempi, una graziosa mammina potrebbe timidamente abbassare le spalline del reggiseno svelando il suo fascino? Non per nutrire il suo futuro, ahimè, ma per conservare il suo presente in olio solare.

In tanti anni ho notato come l'avvampare di sdegno faccia per le ragazze più che Max Factor. Nel rossore di una ragazza v'è più che nella sua stessa faccia o nei suoi stessi occhi.

L'esterno del piccolo bicchiere che conteneva il mio tequila si era fatto viscido, tanto avevo sudato. E' come provar la sensazione di avere finalmente tra le mani, addirittura dentro le mani, il sogno che ci è sempre sfuggito... e poi provare il sospetto che ancora una volta occhi e cuore ci abbiano ingannato. Quando mi rigirai, le se n'era andata. Sparita. Era proprio stata lì?

..mi ero imposto di mettermi seduto ad ammirare quanto potessi trovare di bello. E' impossibile. Provate, qualche volta. Se il panorama è realmente toccante, la prima cosa che si fa e distoglierne lo sguardo. Direi che questo è il modo in cui riusciamo a capire che una cosa è bella. Non è possibile competere con una tale sensazione: si può solo distoglierne lo sguardo e parlarne.

Il successo di una nuova rivista, là, lo si tiene stretto in pugno. Basta suggerire al gregge quel che deve piacere, il gregge se lo fa piacere, poi si alzano in piedi all'unanimità e si applaudono da soli.

Meno interesse le dimostravo (e, onestamente, non so proprio se sarebbe stato possibile dimostrarne di meno) più quella ragazza mi pareva adocchiarmi come il suo tipo.

Tutte quelle file di denti aguzzi nelle loro borse di carne.

"Quando ho paura..." cominciò lei.
"Tu paura?"
"Oh mi capita. Ma, quando ho paura, penso di esser già morta una volta."
"E questo ti dà coraggio?"
"Questa mia vita è tutta regalata," disse lei. "Perché dovrei risparmiare? Ho una vita da vivere."

Non gli riesce mai di sentir bene quando trabocca di cuore.

Quando, come me. si vive in un mondo di luoghi comuni alcuni dei quali ce li siamo fabbricati da noi, può anche darsi che non ci si renda ben conto di quale potenza sia racchiusa in essi.

Lo lasciai con una gran voglia di gettargli un poco di sabbia addosso, come fanno i gatti per nascondere alla vista qualcosa di poco piacevole.

..passai un altro quarto d'ora camminando su e giù, sbirciando di là dal muro di cinta le tante case di sogno e le loro piscine: pareva che avessero tutte un cane pronto ad abbaiare, un giardiniere giapponese a mezzo con il vicino e un impianto a pioggia per innaffiare i loro fiori senza profumo. Ammesso che l'aspetto abbia qualche importanza (e ne ha) quelle case erano imbattibili. Sono il più grande sciocco di questo mondo in fatto di pathos e non c'è niente di peggio del pathos di un magnifico mondo in cui nessuno, dico nessuno, sa vivere.

Il suo piede sinistro penzolava proprio davanti alla mia faccia. Lo smalto delle unghie si era scheggiato già da tempo. Il tallone era sporco. Non era un bel piede, né era bella la caviglia e nemmeno la gamba cui essa apparteneva. La ragazza era fantastica nell'insieme, non nei particolari.

Ma adesso ti voglio far male, come tu ne hai fatto a me. Solo per vedere se sei capace di sanguinare. Ti dimostri troppo convinta che un amante sia soltanto un volteggio alla sbarra per la tua anima, un esercizio alle clave per il tuo futuro intimo. Sai quello che sei?
..Sei una piccola cannibale anche tu. A te piace la carne cruda, ti piace mangiarla viva. Hai mangiato il mio cuore, le pupille dei miei occhi, hai mangiato i miei polmoni, le mie budella e il mio fegato. E se ti fosse capitata l'occasione, avresti anche ripulito ben bene tutto l'interno del mio cranio.

Quando sentite qualcuno lamentarsi delle dogane, dei passaporti , dei funzionari e di tutto il resto, questo vuol dire una cosa soltanto: quel qualcuno non desidera abbandonare il proprio intimo. E' giunto a una linea di demarcazione, reale ed immaginaria, che non intende varcare.

..la nausea è soltanto un modo di inghiottire alla rovescia.

Quando si scappa con una donna uno dei rischi maggiori è proprio quello di ritrovarsi vicina, al mattino, colei che si è amata al buio, proprio come se ci fossimo dimenticati di riaccompagnarla a casa. Eccola lì, come la ragazza che ci troviamo tra le braccia quando smette la musica. Le ore della notte si possono azzannare con un solo morso, ma sono le ore del giorno che restano al risveglio.

Alle dieci del mattino il vestibolo di un albergo e una coppia di amanti si trovano di fronte al medesimo impasse: come far passare la giornata. Come far passare la giornata senza rovinare la notte. Molte avventure amorose non si sarebbero appannate se da noi la notte fosse altrettanto lunga che nelle regioni artiche. Ma al giorno di dieci ore spesso è difficile sopravvivere. Come si è soliti dire, le menzogne cominciano con la luce del giorno.

Ogni cosa tanto bella da parer perfetta comporta sempre uno stato mentale di apprensione, forse lo sforzo di ricordare quanto imperfetta sia in realtà la perfezione.

"Che nave di sogno!" dissi, perché ci appariva proprio come una visione di sogno nel porto in penombra.
"Un sogno?" chiese lei: "Quale sogno?"
"Il sogno di tutti coloro che restano a terra," risposi.