Ma quel giorno di fine inverno era così bello da andar fuori tema con ogni pensiero. I prati eran zuccherati di brina e il sole se li beveva mentre io cantavo a bassa voce: se mi vuoi lasciare dimmi almeno perché.
Camminavo, signor professore, lungo l'argine del fossato detto la chiapparola, perché ci fan il bucato le lavandaie del borgo, e stavo contemplando alcuni esemplari di flora e fauna locale per portarli eventualmente qui come reperto didattico per l'ora di scienza. Quandoduntratto vedo un movimento sospetto e vibratile nell'ortica che in quella zona abbonda e con sprezzo del pericolo mi avventuro nel fogliame cercando il motivo del misterioso sfrocillamento.
E cosa vedo, signor professore?
Una vipera smargassa di quelle più velenose, color sabbia e con la testa sottile ma gonfia ai lati.. e mi rendo consto che il gonfiore.. vuole dire che è incazzata e sta per attaccare.
Allora raccolgo da terra un bastone biforcuto per difendermi.
Ma signor professore, il bastone altro non è che altre due viperotte smargasse che stanno intrecciandosi perché è la stagione degli amori.
Che fare?
Tiro le due viperotte smargasse contro la vipera singola, e accade l'imponderabile.
La vipera singola era il marito della vipera attorcigliata al vipero amante e quindi la tresca è scoperta, scoppia un casino, una discussione con sibili e soffi e un combattimento feroce e io mi attardo per vedere come va a finire.
Come va a finire?
Male. Tutte e tre le vipere si mordono uccidendosi e io capisco che proprio non c'è spazio per l'amore al mondo, prendo i cadaverini e li seppellisco e gli faccio un altarino coi fiori che sono ancora lì, se lei volesse controllare la verità di questa triste storia.
I soldi si trasformano, a seconda delle mani che li accolgono, pensai.
Ma ci provava, perché allora, grazie a dio, nessuno si accorgeva di essere ridicolo.
I miei occhi hanno spesso pianto
la mia bocca raramente ha riso
ma da quando ti conosco
tutto intorno è il paradiso
felicità è un attimo breve
poi viene la tomba sotto alla fredda neve.
Uno crede che una volta che le cose vanno bene, che hanno preso l'anda della felicità, la strada sarà sempre in discesa, basta prendere più spinta e la goduria aumenta, diventa vertiginosa, e si sarà sempre più felici finché si raggiunge il trampolino della fortuna e si vola nel nirvana del perfetto culo.
Non è così.
Subito dossi, cunette, sassi in mezzo alla strada, e sbandate fuori dai tornanti. E davanti a noi, una gran salita che non si vede la cima.
-Siamo tutti pazzi- diceva piangendo -non guidiamo più niente, sono loro che guidano noi.
Le cose muoiono: questa è la prima cosa che non puoi cancellare, una volta che l'hai davvero scoperta. Le cose guariscono, le cose ricominciano, le cose tornano. Questa è una cosa bella da tenere in testa, ma non la puoi avere sempre, la speranza fa il gioco del sole nel bosco, sparisce, riappare un attimo. poi di nuovo è ombra e scuro.
Allora alle nove meno tre sono lì in anticipo, pettinato.
Alle nove in punto lei non c'è.
Le donne in punto non arrivano mai.
Alle nove e cinque non c'è.
Fighetta di città abituata a farsi aspettare, fai la fenomena, fai la tattica per farmi soffrire. Con me non attacca. Invece attacca ed effettivamente comincio a soffrire un po' e a girare in tondo come una cane alla catena.
Alle nove e dieci non c'è.
Brutta stronza, se mi fai il bidone non ti parlo più, ma cosa credi che sono qui ad aspettare te.. ho infranto più cuori io che il colesterolo dello strutto. E continuo a soffrire e mi spettino.
Alle nove e tredici non c'è.
Troia che ti venga un canchero, in testa te lo dovevo tirare il sasso, ma già tu sei una cittadina benestante, sai cosa ti interessa andare nel bosco, scusi commesso quanto costano le fragoline? Diecimila il cestino? Me ne dia tre. Ma la sofferenza aumenta, comincio a parlare a voce alta.
Nove e quindici e niente.
Ma io lo so che abiti da tua zia, stanotte vengo con la fionda, ti spacco tutti i vetri e scrivo sul muro Selene lo ciuccia a.. l'uomo più laido e puttaniere del paese e poi..
E poi lei arriva di corsa trafelata.
Scusa, dice, ma i miei mi facevano un sacco di domande: dove vai, con chi vai nel bosco, non conosci più le strade, qui è cambiato tutto, mica è come quando siam partiti, poi adesso sei una ragazza grande e devi stare attenta. E' molto che aspetti?
Tre quattro minuti, rispondo, anch'io ho ritardato perché non trovavo il cesto per le fragole, questo è speciale, porta fortuna, ci ha pisciato dentro lo gnomo del bosco.
Segue un silenzio, un lungo silenzio pieno di ronzii di api che nasano i fiori e crepitii di rami e cani lontani, e io penso devo dire qualcosa, anche in cirillico, perché le donne vogliono parlare e che qualcuno le parli, il silenzio è dopo, quando le sposi.
..la vipera cambia pelle, non i denti.
Passato il dolore, passato il giuramento.. Ma la memoria non è fatta solo di di giuramenti, parole e lapidi, è fatta di gesti che si ripetono ogni mattino del mondo. E il mondo che vogliamo noi va salvato ogni giorno, nutrito, tenuto vivo. Basta mollare un attimo e tutto va in rovina.
Poi c'era l'odore di calzini, scarpe, sudore, lana di cappotti e stanchezza che era l'odore più indefinibile, un odore di qualcosa di umido lasciato ad asciugare, ma tanto non si asciuga mai e te lo devi rimettere tutti i giorni.
Improvvisamente il mondo mi sembrò più grande, il mio dolore restava lo stesso, ma era un grano di polvere, un ciottolo levigato e scivolava sul mare immenso dei sentimenti degli altri.
Capii che in discoteca anche se si è soli e disperati non si è necessariamente intenzionati a correggere la situazione.
Avevo scoperto una cosa molto semplice: che ci sono responsabilità che uno accetta con coraggio e decisione e altre che ti cadono addosso, pesanti e incomprensibili, e tu devi affrontare le seconde proprio come le prime.
..ma quella era Parigi, e io bevevo ogni scritta, ogni insegna, ogni ostrica, ogni libreria, tutto mi sembrava più bello e colorato, dai giornali nelle edicole, alle baguettes che sporgevano dalle borse come bacchette magiche, alle merde di cane che mi sembravano pennellate impressioniste.
..bisogna assomigliare alle parole che si dicono.
-La cosa che ricordo di più- disse la mamma -è Notre-Dame. Era settembre, era così fredda, grande. Pensai, ci stan dentro tutte le chiese della valle. Mi fece paura, mi affascinò, sembrava volerti tenere con sé. Ecco com'è la morte, dissi.
La vado a salutare e le dico, va bene, hai avuto la tua vendetta, me ne vado, ma per favore non diventare una che si comporta così, l'amore non è fatto solo di ricatti e di rivincite, non è una gara.
..nel ventennio dovevamo chiedere il permesso ai tedeschi, adesso lo dovremo fare con gli americani. La storia gira come una giostra.
..quando tutto va storto, comprati un abitino corto.
.. nessuno è tanto povero da non potersi comprare un pullovero.
-E' rimasta fuori questa- disse.
Pensammo: se è in paradiso ci sono le nuvole e non servono scarpe. Se è all'inferno ti bruci anche con le scarpe. Nei grandi pascoli si va a cavallo. Nel paradiso islamico ci si toglie le scarpe prima di entrare. Buddha va notoriamente a piedi nudi. E se dopo c'è il nulla, nel nulla non si cammina.
La baciai, pensai di fare l'amore, quando si va a un funerale dopo tira, sarà blasfemo ma è così, diceva sempre mio padre, perché non dargli retta.
Forse quello sguardo gli bruciò peggio di qualsiasi insulto. O forse fu solo un piccolo fastidio, nella sua nuova vita senza rimorsi.
La Schiassi urlò subito, no quei poveri vermi no, e allora o pescavamo con pane e polenta ma lì carpe non ce n'erano, oppure la Schiassi se ne doveva andare. Invece lo zio con pazienza, le spiegò la legge di natura, che nel fiume il pesce mangia la mosca e la libellula e tutto quello che cade sul pelo dell'acqua. Il passero mangia il verme, la balena mangia il plancton che è un pulviscolo di animaletti, la mantide mangia il marito, il leone mangia lo gnu, noi uomini mangiamo metà delle razze del creato. E se proprio vogliamo trovare un senso cosmico, il verme alla fine si vendica perché si mangia il pescatore bello frollato.
Avevo le idee chiare come l'uva nera.
..il destino ti dà la spinta e ti butta in acqua. Ma sei tu che decidi se tornare su oppure nuotare nella corrente, finché trovi un mulinello più forte della tua voglia di vivere, e addio merlo.
..ringrazia ogni giorno un cui puoi svegliarti in pace, senza dover dividere il mondo in amici e nemici.
..perché a molti è capitato di svegliarsi qual giorno, il giorno di combattere. Non è un bel risveglio, è un risveglio doloroso e crudele. Quel giorno non chiedere agli altri chi sei, gli amici diranno che sei un eroe, gli altri che sei un assassino. Solo tu puoi saperlo, e pagherai ogni oradi questa tua decisione. Solo dopo molto tempo potrei vedere se hai aggiunto dolore al mondo o lo hai aiutato a guarire, se hai fatto crescere più vita di quella che hai spento. Questo si chiama responsabilità.
Baciacuore, boccadiferro, baiaffa, le dissi, regina dei miei soldatini di piombo, riposa in pace per mille anni o per molto meno. Quello che ho imparato e porto dentro, nel mio velluto rosso, vale conto pistole.
..l'aria puzza e ci sono più macchine che desideri..
La gente crede che per andare da un punto all'altro ci sia sempre una sola strada, quella sulla carta, o quella che ti indicano gli altri. Se sapessero quanti passaggi nascosti ci sono nel mondo e nella loro testa.