mercoledì 25 dicembre 2013

Saltatempo - Stefano Benni



Ma quel giorno di fine inverno era così bello da andar fuori tema con ogni pensiero. I prati eran zuccherati di brina e il sole se li beveva mentre io cantavo a bassa voce: se mi vuoi lasciare dimmi almeno perché.

Camminavo, signor professore, lungo l'argine del fossato detto la chiapparola, perché ci fan il bucato le lavandaie del borgo, e stavo contemplando alcuni esemplari di flora e fauna locale per portarli eventualmente qui come reperto didattico per l'ora di scienza. Quandoduntratto vedo un movimento sospetto e vibratile nell'ortica che in quella zona abbonda e con sprezzo del pericolo mi avventuro nel fogliame cercando il motivo del misterioso sfrocillamento. 
E cosa vedo, signor professore?
Una vipera smargassa di quelle più velenose, color sabbia e con la testa sottile ma gonfia ai lati.. e mi rendo consto che il gonfiore.. vuole dire che è incazzata e sta per attaccare.
Allora raccolgo da terra un bastone biforcuto per difendermi.
Ma signor professore, il bastone altro non è che altre due viperotte smargasse che stanno intrecciandosi perché è la stagione degli amori.
Che fare?
Tiro le due viperotte smargasse contro la vipera singola, e accade l'imponderabile.
La vipera singola era il marito della vipera attorcigliata al vipero amante e quindi la tresca è scoperta, scoppia un casino, una discussione con sibili e soffi e un combattimento feroce e io mi attardo per vedere come va a finire.
Come va a finire?
Male. Tutte e tre le vipere si mordono uccidendosi e io capisco che proprio non c'è spazio per l'amore al mondo, prendo i cadaverini e li seppellisco e gli faccio un altarino coi fiori che sono ancora lì, se lei volesse controllare la verità di questa triste storia.

I soldi si trasformano, a seconda delle mani che li accolgono, pensai.

Ma ci provava, perché allora, grazie a dio, nessuno si accorgeva di essere ridicolo.

I miei occhi hanno spesso pianto
la mia bocca raramente ha riso
ma da quando ti conosco
tutto intorno è il paradiso
felicità è un attimo breve
poi viene la tomba sotto alla fredda neve.

Uno crede che una volta che le cose vanno bene, che hanno preso l'anda della felicità, la strada sarà sempre in discesa, basta prendere più spinta e la goduria aumenta, diventa vertiginosa, e si sarà sempre più felici finché si raggiunge il trampolino della fortuna e si vola nel nirvana del perfetto culo.
Non è così.
Subito dossi, cunette, sassi in mezzo alla strada, e sbandate fuori dai tornanti. E davanti a noi, una gran salita che non si vede la cima.

-Siamo tutti pazzi- diceva piangendo -non guidiamo più niente, sono loro che guidano noi.

Le cose muoiono: questa è la prima cosa che non puoi cancellare, una volta che l'hai davvero scoperta. Le cose guariscono, le cose ricominciano, le cose tornano. Questa è una cosa bella da tenere in testa, ma non la puoi avere sempre, la speranza fa il gioco del sole nel bosco, sparisce, riappare un attimo. poi di nuovo è ombra e scuro.

Allora alle nove meno tre sono lì in anticipo, pettinato.
Alle nove in punto lei non c'è.
Le donne in punto non arrivano mai.
Alle nove e cinque non c'è.
Fighetta di città abituata a farsi aspettare, fai la fenomena, fai la tattica per farmi soffrire. Con me non attacca. Invece attacca ed effettivamente comincio a soffrire un po' e a girare in tondo come una cane alla catena. 
Alle nove e dieci non c'è.
Brutta stronza, se mi fai il bidone non ti parlo più, ma cosa credi che sono qui ad aspettare te.. ho infranto più cuori io che il colesterolo dello strutto. E continuo a soffrire e mi spettino.
Alle nove e tredici non c'è.
Troia che ti venga un canchero, in testa te lo dovevo tirare il sasso, ma già tu sei una cittadina benestante, sai cosa ti interessa andare nel bosco, scusi commesso quanto costano le fragoline? Diecimila il cestino? Me ne dia tre. Ma la sofferenza aumenta, comincio a parlare a voce alta.
Nove e quindici e niente.
Ma io lo so che abiti da tua zia, stanotte vengo con la fionda, ti spacco tutti i vetri e scrivo sul muro Selene lo ciuccia a.. l'uomo più laido e puttaniere del paese e poi..
E poi lei arriva di corsa trafelata.
Scusa, dice, ma i miei mi facevano un sacco di domande: dove vai, con chi vai nel bosco, non conosci più le strade, qui è cambiato tutto, mica è come quando siam partiti, poi adesso sei una ragazza grande e devi stare attenta. E' molto che aspetti?
Tre quattro minuti, rispondo, anch'io ho ritardato perché non trovavo il cesto per le fragole, questo è speciale, porta fortuna, ci ha pisciato dentro lo gnomo del bosco.

Segue un silenzio, un lungo silenzio pieno di ronzii di api che nasano i fiori e crepitii di rami e cani lontani, e io penso devo dire qualcosa, anche in cirillico, perché le donne vogliono parlare e che qualcuno le parli, il silenzio è dopo, quando le sposi.

..la vipera cambia pelle, non i denti.

Passato il dolore, passato il giuramento.. Ma la memoria non è fatta solo di di giuramenti, parole e lapidi, è fatta di gesti che si ripetono ogni mattino del mondo. E il mondo che vogliamo noi va salvato ogni giorno, nutrito, tenuto vivo. Basta mollare un attimo e tutto va in rovina.

Poi c'era l'odore di calzini, scarpe, sudore, lana di cappotti e stanchezza che era l'odore più indefinibile, un odore di qualcosa di umido lasciato ad asciugare, ma tanto non si asciuga mai e te lo devi rimettere tutti i giorni.

Improvvisamente il mondo mi sembrò più grande, il mio dolore restava lo stesso, ma era un grano di polvere, un ciottolo levigato e scivolava sul mare immenso dei sentimenti degli altri.

Capii che in discoteca anche se si è soli e disperati non si è necessariamente intenzionati a correggere la situazione. 

Avevo scoperto una cosa molto semplice: che ci sono responsabilità che uno accetta con coraggio e decisione e altre che ti cadono addosso, pesanti e incomprensibili, e tu devi affrontare le seconde proprio come le prime.

..ma quella era Parigi, e io bevevo ogni scritta, ogni insegna, ogni ostrica, ogni libreria, tutto mi sembrava più bello e colorato, dai giornali nelle edicole, alle baguettes che sporgevano dalle borse come bacchette magiche, alle merde di cane che mi sembravano pennellate impressioniste.

..bisogna assomigliare alle parole che si dicono.

-La cosa che ricordo di più- disse la mamma -è Notre-Dame. Era settembre, era così fredda, grande. Pensai, ci stan dentro tutte le chiese della valle. Mi fece paura, mi affascinò, sembrava volerti tenere con sé. Ecco com'è la morte, dissi.

La vado a salutare e le dico, va bene, hai avuto la tua vendetta, me ne vado, ma per favore non diventare una che si comporta così, l'amore non è fatto solo di ricatti e di rivincite, non è una gara.

..nel ventennio dovevamo chiedere il permesso ai tedeschi, adesso lo dovremo fare con gli americani. La storia gira come una giostra.

..quando tutto va storto, comprati un abitino corto.

.. nessuno è tanto povero da non potersi comprare un pullovero.

-E' rimasta fuori questa- disse.
Pensammo: se è in paradiso ci sono le nuvole e non servono scarpe. Se è all'inferno ti bruci anche con le scarpe. Nei grandi pascoli si va a cavallo. Nel paradiso islamico ci si toglie le scarpe prima di entrare. Buddha va notoriamente a piedi nudi. E se dopo c'è il nulla, nel nulla non si cammina.

La baciai, pensai di fare l'amore, quando si va a un funerale dopo tira, sarà blasfemo ma è così, diceva sempre mio padre, perché non dargli retta.

Forse quello sguardo gli bruciò peggio di qualsiasi insulto. O forse fu solo un piccolo fastidio, nella sua nuova vita senza rimorsi.

La Schiassi urlò subito, no quei poveri vermi no, e allora o pescavamo con pane e polenta ma lì carpe non ce n'erano, oppure la Schiassi se ne doveva andare. Invece lo zio con pazienza, le spiegò la legge di natura, che nel fiume il pesce mangia la mosca e la libellula e tutto quello che cade sul pelo dell'acqua. Il passero mangia il verme, la balena mangia il plancton che è un pulviscolo di animaletti, la mantide mangia il marito, il leone mangia lo gnu, noi uomini mangiamo metà delle razze del creato. E se proprio vogliamo trovare un senso cosmico, il verme alla fine si vendica perché si mangia il pescatore bello frollato.

Avevo le idee chiare come l'uva nera.

..il destino ti dà la spinta e ti butta in acqua. Ma sei tu che decidi se tornare su oppure nuotare nella corrente, finché trovi un mulinello più forte della tua voglia di vivere, e addio merlo.

..ringrazia ogni giorno un cui puoi svegliarti in pace, senza dover dividere il mondo in amici e nemici.
..perché a molti è capitato di svegliarsi qual giorno, il giorno di combattere. Non è un bel risveglio, è un risveglio doloroso e crudele. Quel giorno non chiedere agli altri chi sei, gli amici diranno che sei un eroe, gli altri che sei un assassino. Solo tu puoi saperlo, e pagherai ogni oradi questa tua decisione. Solo dopo molto tempo potrei vedere se hai aggiunto dolore al mondo o lo hai aiutato a guarire, se hai fatto crescere più vita di quella che hai spento. Questo si chiama responsabilità.

Baciacuore, boccadiferro, baiaffa, le dissi, regina dei miei soldatini di piombo, riposa in pace per mille anni o per molto meno. Quello che ho imparato e porto dentro, nel mio velluto rosso, vale conto pistole.

..l'aria puzza e ci sono più macchine che desideri..

La gente crede che per andare da un punto all'altro ci sia sempre una sola strada, quella sulla carta, o quella che ti indicano gli altri. Se sapessero quanti passaggi nascosti ci sono nel mondo e nella loro testa.

Baol - Stefano Benni



Poi mi sembrò che entrasse un fantasma. Era vestito di bianco e azzurro. Disse qualcosa con tono gentile. Si diresse verso il mio letto. Lì con gesti veloci e aggraziati, iniziò a fare una danza con le lenzuola. Le faceva volare in aria, poi le faceva ricadere come solo i fantasmi sanno fare con le lenzuola.

Da quando sono nato le cose mi hanno abbandonato.
Fin qui niente di strano. "Incontrarsi e separarsi è movimento unico e necessario con cui si traccia il nostro passaggio nel vuoto" (Baolian, libro II, pag.184), Ma per me è stato diverso. Le cose mi hanno sempre e solo abbandonato.

C'erano costumi di scena marciti. Topi scorrazzavano qua e là, brillanti dei lustrini in cui si rotolavano. Topi rossi, topi dorati, topi arcobaleno, topazi.








domenica 1 dicembre 2013

Joel e le lettere d'amore - Henning Mankell


Troviamoci alla vaschetta per gli uccellini nel giardino del commerciante di cavalli alle otto di sabato sera. Spine di disperazione se non ci sarai.

Ormai non succedeva quasi più che scendesse al suo masso sul fuime a guardare il cielo.
Era come se il cane che correva incontro a una stella non esistesse più.
O forse non era mai esistito? Possibile che fosse stato tutto un sogno?

Raggiunto il limitare del bosco, spense il gioco. Era così che ragionava: la fantasia era qualcosa che poteva aprire e chiudere come un rubinetto.

Fingere di potersi perdere di proposito era un gioco impossibile..

Uno spettro ambulante.
Era una sensazione bella e insieme brutta.
Essere qualcuno a cui tutti rivolgono la propria attenzione era bello. Ma era brutto che si dovesse diventare uno spettro perché questo potesse succedere.

..si accorse dalla curva del collo che era ancora triste.
Anche un collo può avere un'espressione triste, non solo un viso.

I pensieri saltellavano e rimbalzavano senza che lui potesse acchiapparli.
Era come cercare di catturare uno stormo di passeri che saltellano in una pozzanghera lungo la strada...

Non gli piaceva che il tempo passasse così in fretta. Che ogni cosa cambiasse così in fretta, compreso sé stesso. In realtà avrebbe voluto che tutto restasse sempre uguale. Bisognava poter stabilire un giorno in cui era andato tutto bene e dire: ecco, che sia sempre così!
Però non funzionava! Perché non funzionava?..
..Forse era così che si diventava adulti? Quando ci si rendeva conto che non esiste un giorno così, un giorno immutabile?
Forse era per questo che tanti adulti avevano l'espressione stanca e imbronciata? Perché sapevano che le cose vanno così?

Attraverso la finestra aperta sente delle voci che litigano. Dato che non può vedere le facce, sono le voci a litigare. Si alzano e si abbassano e battibeccano come scimmie appese a un albero.

Poi si ridistese con la coperta sulla testa.
Perché va tutto storto? pensò. Uno agisce nel modo giusto, eppure va tutto storto.
Perché è tanto difficile vivere?
Si alzò dal letto. Stare disteso con la coperta sulla testa non serviva certo a migliorare le cose..
..Nello stesso istante decise di travestirsi. Doveva pur essere possibile travestirsi in modo che nessuno lo riconoscesse, no?

Ci si può smarrire dentro sé stessi. Non c'è bisogno di addentrarsi nel bosco per per perdersi.
Nel profondo di ogni persona c'è il Giorno e c'è la Notte. E quando dentro scende il crepuscolo, le ombre diventano lunghissime...

Ma non era il solito male. Era più come avere delle dita che graffiavano da dentro.

31032013

venerdì 29 novembre 2013

Periferia - Giuliano Sacco


..raggiungono il locale all'ora prestabilita e si accomodano su incomode sedie lignee. Oltre il destino ha un lento fluire. A destra una ragazza crolla fra un paio di gambe mascoline spalancate, forse per sbirciare da vicino una curiosità delle tenebre.

..svolta nella via laterale e la percorre evitando di osservare le facciate grigie dei palazzi popolari dai balconi pericolanti, sui quali sventolano panni scoloriti, bianche bandiere di resa: basta! non si può infierire oltre! ci arrendiamo tutti, dal primo all'ultimo. Il giovane ha accelerato il passo, in un inconscio tentativo di fuga, per superare una soglia miracolosa, entrare per sempre in un mondo diverso, dove non esistono casermoni fatiscenti, dei quali non è difficile immaginare gli alloggetti disadorni accatastati uno sull'altro, tutti uguali, stipati di famiglie numerose, mobili kitsch acquistati a rate, televisori troppo grandi, sempre accesi, discussioni, miseria, frastuono.

Dopo una decina di minuti, due vigili urbani perlustrano il parco e si avvicinano al furgone che oscilla come se ospitasse mezza dozzina di cavalli irrequieti. Appena una delle due guardie spalanca la portiera posteriore, appare una scena inconsueta. Due giovani seminudi si stanno accoppiando e, colti di sorpresa, si affannano per ricomporsi. Carmen si attacca dove le è possibile per rimettersi in piedi e, essendosi aggrappata a una cassetta, succede il disastro. I vigili assistono esterrefatti al crollo della pila, seguita dalla caduta disordinata di tonnetti, acciughe e merluzzi che sgusciano da tutte le parti. La ragazza sembra una sirena emersa da una retata di pesce. Falko si solleva con difficoltà, appoggia un piede su una triglia, scivola e crolla addosso alla compagna.

- Quando avevamo sedici anni ci illudevamo di diventare tutti ricchi e importanti o, addirittura, eroi...
- Erano sogni irrealizzabili. Nella borgata Edelweiss non nascono eroi...

12042013

mercoledì 27 novembre 2013

L'ultimo treno della notte - Benjamin Lebert


- Le persone...?
- Fanno cose assolutamente idiote.
Per un paio di battiti di cuore c'è silenzio. Poi lui ricomincia: - Sai, è vero che le persone fanno cose assolutamente idiote, in generale dico. E che sono orrende e tutto il resto. Ma in qualche modo ti commuovono. Sanno di dover morire un giorno. Non hanno idea di che cosa succederà dopo. Non sanno se sono sole nell'universo infinito o se c'è qualcuno che le vede e pensa: oggi si che sei stato in gamba! Non sanno nemmeno se la loro esistenza ha uno scopo oppure è soltanto un caso, un incidente o roba simile. E nonostante questo cercano di provare gioia per una tazza di tè o si raccontano storie su un treno di notte. Oppure nelle vacanze estive, viaggiano da un punto all'altro della sfera terrestre, così minuscola rispetto all'universo, per andare a sdraiarsi su una spiaggia e provare a essere felici.

13042013

lunedì 25 novembre 2013

Cane pallido - Heinrich Boll


Dovevano essere quasi le sette. E sebbene sapesse che il cuore di lei batteva quietamente per lui con amore, con un amore che nessun'altro gli avrebbe dato più, dentro di sé da qualche parte sentiva che lei non gli apparteneva e che avrebbe dovuto rinunciare a lei, per qualcosa che non aveva mai avvertito così, qualcosa di indicibile che dalle sua stringhe sfilacciate arrivava fino al cielo, alle nuvole che lei talvolta aveva contemplato con pensieri che lui non avrebbe mai conosciuto. L'avrebbe persa a causa del mondo, quel mondo che gli aveva sempre reso facile pensare alla morte e difficile pensare alla vita...
Su una porta e su una parte della parete la finestra era disegnata ingrandita con le sue strisce bianche e nere, una proiezione deliquescente, morbida e dai tratti indefiniti, le strisce bianche tremolanti, sfumate anche quelle nere, e in quel momento vide che il grande crocefisso nero, che un tempo era appeso sotto nell'ingresso, adesso era appeso era lì...
All'improvviso si sentì di nuovo oppresso dall'estraneità della stanza che non gli apparteneva, da quell'odore stranamente pulito e delicato di sapone, di abiti e da un lieve sentore di fumo di sigarette. D'un tratto si rialzò, afferrò il tascapane e aprì la porta. Mentre girava di nuovo la chiave nella serratura, riflettè su chi poteva essere il destinatario del biglietto attaccato alla porta. Ma quel pensiero non risvegliò in lui la minima gelosia. No, non era geloso delle persone. Le persone erano tutte uguali, e tutte erano sole, lui odiava il mondo e ne era geloso, odiava i pensieri che dovevano riempirlo...

dal racconto "Paradiso perduto"

17042013

domenica 24 novembre 2013

Cuore d'asfalto - Michelangelo Coviello


Siamo sicuri che i vivi siamo noi e che i nostri cari trapassati sono morti? Sapete cos'è la materializzazione? Sapete perché la serenità non è un bene diffuso mentre è diffusa la depressione? Siete convinti di saper respirare?

07052013

venerdì 22 novembre 2013

Non c'è nulla contro di te - Serenella Zottinis



"Sceneggiamo la metamorfosi della rana". "Si. Scena 1: la rana guarda il figlio incolore uscito dall'uovo. -Con questa coda non può essere mio figlio- esclama. Scena 2: punto interrogativo sopra la testa di papà ranocchio. Scena 3: mamma rana comincia a intenerirsi -Ma come nuota bene! Da chi avrà preso?- Scena 4: -Ma che mia moglie abbia avuto un ragazzo pesce?- si interroga il papà.

Il silenzio si fa profondo, appena scalfito dal tirannico sciabordare, sempre più indulgente nei confronti delle nostre solitudini.

Nessuna di noi era sfiorata dal pensiero che quel grande potesse chinarsi su un fornello a friggersi quattro patate, allorché veniva provato del suo pubblico, oppure sputare a più riprese nel fazzoletto che pendeva artisticamente dal taschino dell'austero frac.

Mancando eventi bellici ufficiali, abbiamo sprangato le porte e selezionato le nostre amicizie.

Si provvede a fabbricare manichini, copie di personaggi noti e meno noti, li si piazza, ben camuffati, all'angolo della strada che dovremo giocoforza attraversare. Così storditi, abbruttiti dall'incapacità di distinguere il vero dal falso, prostrati e seviziati offriamo un facile bersaglio ai cosiddetti furbi che per noi decideranno l'avvenire dell'Italia. Siamo marchiati da un'interdizione perpetua, senza più connotati, senza opinioni politiche, senza una sola base di equilibrio, senza futuro. C'è già chi ha predisposto tutto per noi. Mascheramenti e complicazioni ottundono le nostre menti, riducendoci ad un'elementarità di vita che ci rende simili ad animali selvaggi, spaventati, adatti soltanto a procurarci in qualche modo il minimo necessario alla sopravvivenza. Cadono le radici e le foglie senza che ci pesi addosso alcuna colpa. Cadono i valori sociali e le ideologie. Sepolte le nozioni culturali e le utopiche contraddizioni mentali a cui facevamo appello per confrontarci con noi stessi e con i nostri compagni più impegnati. Quando l'amico di origine straniera, avvolto nel sarong, ci apriva la porta di casa assalendoci con quesiti sempre nuovi.
-Livellati i criteri di preponderanza, tutti uguali, riuniti in falansteri sulle orme del fourierismo. Che ne dici? potremmo essere più felici?

Tra le vette dei grattacieli riesco a frugare uno dei tanti reparti di cielo. La situazione meteorologica non promette male. Con un po' di insistenza riesco a rintracciare ben tre stelle lucenti, le altre sono irreperibili.

Io lo so che sono genitori bravissimi, ma credo che un tempo ci fossero genitori migliori. Forse siamo noi che li abbiamo guastati così..

Nessun trauma: non è scaduta la poesia, è sbiadita l'immagine dell'amicizia, come si estingue una miniera abusata. L'amicizia senza smorfie e  senza edulcorazioni, senza profondi conflitti e sospetti, senza allusioni e strizzatine d'occhio, senza slanci incommensurabili e generosità oltre i limiti. Fatta di semplice concordia nell'accettarsi, senza formule. Qualcosa al di sopra delle sfide e delle spietatezze. Qualcosa che escluda e superi l'amore.

Lei mi guarda come fossi un monumento ottocentesco, con tutti i miei fregi e rifiniture.

Esistono varie forme e strumenti di oppressione per impedire ad un individuo libero di organizzarsi e di decidere. Come ad esempio le false protezioni, i complotti della stampa, della radio, della televisione, dei telefoni, per mezzo dei quali si ottiene indirettamente che un individuo venga sottoposto al controllo di Stato. Attraverso questo ordito si sviluppano tutti gli abusivi osservatori e gli spionaggi internazionali. L'ossigeno sottratto anche a un solo individuo costituisce la base per creare le condizioni indispensabili all'ottenimento del patito unico, al golpe di Stato, per una logica successione di limitazioni a catena. Il mondo non è innocente, Milano neppure. Vi si incontrano pochi eroismi e molte bassezze, ma la bassezza peggiore è quella di far lottare un individuo fino ad esaurire le sue energie e le sue capacità nascondendogli il volto del suo nemico. Poiché in realtà il nemico non esiste: si studiano le sue reazioni, i suoi limiti, i suoi collegamenti; si negoziano i dati ricavati ed elaborati dai computers elettronici. Una qualunque donnetta analfabeta può quindi dare inizio alla distruzione mondiale con l'apparente banale atto di una telefonata anonima effettuata in un momento di noia durante le ore di riposo domenicale.

E' ancora radicata, comunque, l'opinione che l'uomo sia un essere meraviglioso al quale tutto è concesso. Forse non mi si perdona di essere una donna sola che non si è mai sentita messa in disparte.

Le strategie dell'apprensione e della diffidenza che mettono fuori uso l'individuo convincendolo di essere un sorvegliato speciale, una persona sgradita. Fino a costringerlo a sfuggire ai suoi pedinatori, proprio come un comune malvivente. A evitare ogni protezione. In tal modo gli si impedirà di compiere qualsiasi indagine qualificabile, lo si riterrò inefficace e irresponsabile. Non vi sarà mezzo adatto a valutare le sue capacità, avendolo reso schivo e incomunicante con chicchessia.

Medito su di me. Così fortunata da avere le ovaie e l'utero. Senza un presente e un domani. Soltanto un foglio nero, dove non posso scrivere con alcuna matita. Nemmeno cancellare. Solo vivere senza un perché questo assurdo vaneggiamento.

-Il tempo insegna a suonare tutte le corde.

Un gabbiano esausto dai vapori di mezzogiorno volava rabbiosamente, puntiglioso e accecato, come stesse per cozzare contro i bastioni. Un altro gabbiano stanco di vederlo mordere l'aria, si alzò verticalmente portandoglisi sopra, sfidandolo
-E' un vecchio uccello in amore- disse Salvatore -Non vede gli ostacoli.
L'altro. l'uccello femmina, non aveva pietà, lo stringeva e lo aggirava come un ciclone, finché il vecchio, stordito, cadde stremato su un tratto di prato e non si mosse più, colpito al cuore.

Eccomi ancora una volta chiusa in un cerchio che non mi appartiene. Scivolo morbosamente nelle piccole azioni degli altri. Senza egoismo.
Era questo che mi veniva imputato, di attribuire troppa importanza al vivere degli estranei, fino ad accorgermi che ero pur sempre illusa e ignorante. L'effetto, con l'andar degli altri, non poteva essere che di morte.

-Le dica che non l'ama più e la lascia andare. E' la situazione che è sbagliata.

Senza dubbio non c'è comprensione possibile tra me e il mio prossimo.

"Il più nobile di questi assilli esterni della felicità è l'amicizia. E davvero l'amicizia è più necessaria al felice che all'infelice, poiché la felicità si moltiplica facendone parte altrui. Essa è più importante della giustizia..."


giovedì 21 novembre 2013

Non c'è gusto in Italia ad essere dementi - Roberto "Freak" Antoni


SOGNO IMPROBABILE

Vorrei essere un aliante
in sospensione permanente
confuso con il mio sospiro,
essere etere, un filo di respiro

Vorrei essere il deserto
come un cielo azzurro o il mare aperto
vivere senza alcun domani, e senza ieri
fuggire via dai miei pensieri

Come in un sogno improbabile
partire senza usare l'automobile
e senza aver fatto tanti piani
senza aspettarsi alcun domani

Vivere un'idea di distanza 
sai, non un viaggio, non una vacanza
vorrei lasciarti delicatamente
mostrarti tutto, mostrarti niente

Poi salpare senza un timone
non avere una preoccupazione
le scadenze, le code per le tasse
molto lontano dal tasso di interesse

Come neve sciolta al sole
in assenza di parole
una forma effervescente
quasi un karma evanescente


FOSSILE DEL PLEISTOCENE

Ho voglia di scomparire
rimandare, differire
procrastinare, soprassedere
ma soprattutto vegetare

Non essere per niente
senziente e sofferente,
sveglio, pronto ed efficiente

Voglio diventare una cosa qualunque
un divano, una foglia, un... rinoceronte
se niente e nessuno poi mi trattiene
forse rinasco fossile del Pleistocene

Voglio un poco di respiro
una sosta, un nuovo giro
ho il tormento esistenziale
roba da ridere, anzi banale


I GIOVANI SONO NOIOSI
(Canzone contro i giovani)

I giovani sono noiosi
hanno dei miti prevedibili e tediosi
I giovani sono datati
abboccano ai miti più scontati

Il giovane non si contiene
è vivace come il muschio di un lichene
Il giovane è un po' arrivista
vuol essere sempre il primo della lista/pista
Il giovane è perbenista
un moderno iperconsumista
Il giovane è intransigente
soprattutto se non gli costa niente

I giovani sono noiosi
hanno dei miti omologati e costosi
I giovani sono curiosi
si suicidano per una foruncolosi

I giovani hanno talento
per urlare forte controvento
I giovani ci sanno fare
gli piace giocare a contestare
perché fa giovane
buttarsi a criticare senza capire
ma far vedere
di saper argomentare

I giovani mi fanno un po' cagare
perché non hanno niente da dire
e non lo sanno nemmeno molto bene
però fanno casino se gli conviene
I giovano son vanitosi
hanno dei miti saccenti e presuntuosi
con i capelli tagliati tutti uguali
originali come solo i funerali

Il giovane non è intelligente
infatti questa canzone
non gli piacerà per niente
forse nemmeno perché sia brutta
ma lui non la capisce neanche tutta
non arriva a intuire, il deficiente,
che questo è un pezzo controcorrente
dovrebbe essere contento
che nessuno cerchi il suo consenso

Il giovane abbocca sempre
al mito più diverso
gli corre dietro appassionato
accecato da un amore preconfezionato

I giovano sono superflui
diventano dei vecchi acerbi
ovvero anziani molto inutili
che hanno vissuto vite dimenticabili
si facessero una domanda alternativa
tipo: cosa mi serve questa vita?


INADEGUATO

Dimmi perché mi sento inadeguato
fuori posto, tutto sbagliato
cos'è che mi rende tanto confuso
nel coro sono quello più stonato

Tu sai perché mi complico la vita?
Di ogni successo faccio una caduta
scivolo sempre sulla falsa riga
scelgo la soluzione più incasinata

Dove vado, in cosa credo
quanto pago, come prego?
Dove sono, cosa vedo
mi coinvolgo o me ne frego?

Dimmi perché mi sento diverso
senza poi essere tanto perverso
spiegami, ti prego, cos'è normale
 (le) differenze tra naturale e culturale

Fin da quando sono arrivato
su questo pianeta, appena nato,
sono stato sorvegliato e controllato
analizzato, punito e interrogato

Dove vado, in cosa credo
quanto pago, come prego?
Dove sono, cosa vedo
mi coinvolgo o me ne frego?

Ho paura di affrontare il mio destino
crescere o restare un bambino
cosa sono i valori morali
com'è la faccia dei veri ideali

Famiglia, Patria, Stato e Bandiera
vera passione o retorica pura
meglio sposare la solidarietà
o rifugiarsi nella proprio intimità?


SONO TRISTE

Sono triste, ma tanto triste
e se lei insiste, le dirò che sono triste

Coro. Voci che domandano:
Così sei triste, ma quanto triste?
Perché sei triste? Ma triste come?

Sono triste come un vecchio calendario
dell'anno prima o ancora prima
sono triste come un grande lampadario
con una sola modesta lampadina
come un ex famoso impresario
dopo il tonfo della nuova ballerina
triste come un brutto dromedario
sotto forma di statuina
modesta confezione in porcellana
dimenticato laggiù in cantina

Sono mesto, piuttosto mogio
se mi consoli ti regalo il mio orologio
perché non riesco più a sopportarmi
e non so come farai a perdonarmi

Coro. Voci che domandano:
Così sei triste, ma quanto triste?
Perché sei triste? Ma triste come?

Sono triste come un grigio funzionario
ministeriale, parastatale
sono triste come il corpo forestale
dopo il passaggio dell'incendiario

Sono triste come un cane da riporto
che non ama più la caccia
forse sceglierebbe d'esser morto
piuttosto che addentare la beccaccia
Sono triste come vittima di strage
che non cerca + vendetta e si dispiace

Sono triste come un rivoluzionario
che ha perso la sua fermezza
abituato a sentirsi straordinario
oggi un filo lui si disprezza
triste come un ladro senza polli
che non ha + fiducia nel denaro
restituisco le cose che ho scippato
e mi appello alla bontà del derubato
Sono triste come nani di villette
detestati come orrende statuette

Sono triste, ma tanto triste
se lei insiste, (io) le dirò che sono triste

Sono triste come solo il lunedì
o forse il primo lunedì del mese
come un povero albergo genovese 
o un operaio licenziato giapponese
Sono triste com'è triste l'esquimese
che non ha più il suo iglù
triste come anziano pescatore
emigrato nel bellunese
Sono triste come il verme solitario
perché non provi un po' ad amarlo?
Sono allegro come un necrologio
(se mi consoli ti regalo il mio orologio)

Mi sento il vuoto del deposito corriere
dove non c'è niente da osservare
Sono triste come una periferia
dove abita la cara vecchia zia
con la sua preziosa argenteria
usata solo il giorno delle nozze 
rimessa dentro le casse
perché proprio non si rovini
e si conservi così per "un" domani
Sono triste come un uomo disperato
che più non trova alcun sollievo
eppure c'ha provato e riprovato


BELLA LA VITA (QUANDO DORMI)

Mi piace la notte quando sogno
perché non ho limitazioni
perdo il peso del mio corpo
e delle sue 1000 frustrazioni

Ad occhi chiusi (io) mi rilasso
sotto le coperte del mio letto
cammino ma non muovo un passo
sciolto nell'acquario del soffitto

Rari momenti d'abbandono
pause di vita tollerabile
bello essere nessuno
non avere nemmeno un'automobile

Rari momenti d'abbandono
pause di vita tollerabile
non devo litigare con nessuno
né per forza essere amabile

Mi piace la vita quando dormo
perché sospendo ogni giudizio
sono fermo eppure vado e torno
tutto calmo fluttuo nello spazio

Sensazione di pacifica euforia
e di benessere fino alle otto
quando la sveglia mi trascina via
portandomi in cucina con il gatto


MI SENTO STRANO

Mi sento strano
come un pesce sul divano
fuori posto
come neve in pieno agosto

Come una protesta
in un giorno di festa
come un utopista
in un momento razzista

Come una pedina
sempre in panchina
come una strega
senza la scopa

Come un avaro
senza denaro
o un galeone
senza corsaro

Come un coltello
senza lama
come un bagno
senza schiuma
(come un sonnambulo
senza pigiama)

Senza l'ombrello
con la giacca fradicia
come un martello
sotto il sole d'Africa

Come un barbone
con la televisione
come un calendario
sempre fuori orario

Come la nebbia
sopra la sabbia
come una banana
nella metropolitana

Come un abate 
senza un convento
o un musicista
senza talento

Mi sento strano
come un vino africano
come un'aragosta
in un quadro cubista

Come un maglione 
senza padrone
come un vagone
senza stazione

Come Pinocchio
senza Geppetto
come una casa
senza affitto

Come Arlecchino
senza costume
come un ragazzino
sopra una fune... o forse come una sfera senza volume


SE  MAI DOVESSI LASCIARMI, AMORE MIO
(Ti amo anche quando litighiamo)

Io e te sopra il divano
mentre sfioro la tua mano
poi ti dico riproviamo
e se vuoi ne discutiamo

Sei tu che hai visto giusto
io crollo sempre troppo presto
e nelle nostre discussioni
cerco troppe spiegazioni

Se mai dovessi lasciarmi, amore mio
fallo in un giorno di pioggia
così non mi vedrai piangere

Se mai dovessi lasciarmi, amore mio
fallo in un giorno di vento
così non mi vedrai tremare

Io e te che cosa siamo
non ti sembra un poco strano
se ripeto che ti amo - io ti amo
anche quando litighiamo

Poi non so più cosa dire
tu fai finta di dormire
guardo il soffitto nella notte
ed ormai sono le sette

Se mai dovessi lasciarmi, amore mio
fallo in un giorno di vento
così non mi vedrai tremare

Ma soprattutto ti prego, amore mio
fallo in giorno d'autunno
sarà più facile morire, sarà bello morire!!

Ho ridetto qualche vuota fesseria
alla tua nuova segreteria
sai, mi piace osservarti
nel silenzio, quando dormi

Fra poco suonerà la sveglia
è un nuovo giorno, cambio maglia
adoro le tue indecisioni
inseguo le tue contorsioni


DIVERSO CON ORGOGLIO
di Andrea "Bellafronte" Setti e Roberto "Freak" Antoni

Non posso, davvero non posso
considerarmi omologato
accettare il compromesso
le chiare regole del mercato

Non riesco a vendermi
c'è qualcosa che mi impedisce
forse è coscienza, forse è demenza
ma è forte, non si zittisce

Perché non partecipo al successo
e al suo contorno d'esaltazione??
Non vado mai a nessun congresso
mi difetta la partecipazione
Lontano dai giochi del Potere
dalle comode poltrone x il sedere
Via di manager rampanti
dalle loro mogli imbarazzanti

Sono diverso, da poco l'ho scoperto
solo adesso mi rendo conto
d'appartenere a un altro mondo
(Sono consapevole: odio l'intrallazzo
e il convenevole!!!)
Sono diverso e con orgoglio
perché è diverso quello che voglio
(Sono anormale, se sbadiglio al concetto di
"Villaggio Globale"???)

E' inutile che io tenti di fare il furbo
non sono scaltro, non sono accorto
forse sembrerò anche patetico
se anche il fisico è poco atletico

C'è chi mi ritiene inadeguato
e, in aggiunta: sprovveduto
per questo oggi e nel passato
mi hanno già del tutto escluso

Perché mi sento così maldestro
perché mi considero incapace (?)
Nono ce la faccio a vedermi corrotto
non voglio trasformarmi in un rapace
né accettare tanti compromessi
piuttosto rimangono i cosiddetti "fessi"
mi riconosco nel modello alternativo
anche senza la posa del trasgressivo.

28042013

mercoledì 20 novembre 2013

Come diventare bella, ricca e stronza - Giulio Cesare Giacobbe


Ma l'innamoramento, come la digestione, dura poco.
E spesso è pesante.
L'innamoramento ci dà indubbiamente momenti di grande felicità.
Ma anche una grande debolezza.
Basta un gesto, una parola, una distrazione, qualcosa che ci sveli che quella persona non ha nessuna capacità e magari nessuna intenzione di risolvere tutti i nostri problemi, che noi cadiamo nella più profonda depressione.
Se sei innamorata diventi come un gelato alla crema.
Uno ti mangia quando e come vuole e magari dopo butta via la cialda con la tua anima attaccata dentro.

04052013

martedì 19 novembre 2013

Il castello dei destini incrociati - Italo Calvino


Tutto il bosco pareva dirgli: -Non andare! Perché diserti i metallici campi di guerra, regno del discontinuo e del distinto, le congeniali carneficine in cui eccelle il tuo talento nello scomporre e nell'escludere, e t'avventuri nella verde mucillaginosa natura, tra le spire della continuità vivente? Il bosco dell'amore, Orlando, non è luogo per te! stai inseguendo un nemico dalle cui insidie non c'è scudo che ti protegga.

"circuito corto, notte lunga"

La Regina! La Regina! Veniva giù di schianto! Incandescente! Hai presente le meteore? Fa per aprire le ali! No, è legata per le zampe! Giù a capofitto! S'impiglia nei fili e resta lì! Tesa all'altezza dell'alta tensione! Scalcia, crepita, sbatacchia! Tira le cuoia, le real membrane delle nostra Sovrana beneamata! Stecchita, pende lì..

..si sono divisi le parti da buoni sposi, il matrimonio è lìincontro di due egoismi che si stritolano a vicenda e da cui si propagano le crepe nelle fondamenta del consorzio civile, i pilastri del bene pubblico si reggono su gusci di vipera della barbarie privata.

Con le figlie, qualsiasi cosa faccia un padre sbaglia: autoritari o permissivi che siano, ai genitori nessuno dirà mai grazie: le generazioni si guardano torve, si parlano solo per non capirsi, per darsi a vicenda la colpa di crescere infelici e di morire delusi.

-Spèzzati cuore, ti scongiuro, spèzzati.

Pus underground - Nicola Skert


"Bene un corno, maledetto lavoro. Dovrei chiedere un'indennità professionale da risveglio coatto. La sera mi addormento male, angosciato dall'idea del prematuro risveglio, poi quando finalmente mi addormento mi assale ogni timore..
Ma secondo te fa bene un trattamento quotidiano in cui un corpo e una psiche sono costretti a risvegliarsi prima del momento fisiologico? La risposta è NO! Non può fare bene! Eppure c'è l'indennità per chi è esposto all'amianto, la pensione anticipata per i soggetti al alto logorio fisico, indennità di trasferta, ma non per chi si deve svegliare ogni giorno di gran lunga troppo presto!"
"Non essere così acido di prima mattina caro, lo sai che poi digerisci male e ti viene l'alito cattivo, poi..."
"E chiederò il risarcimento anche per quello, allora! Chi mi quantifica il danno psico-fisico provocato da un risveglio non fisiologico? Qualcuno ha mai proposto uno studio medico sui potenziali danni provocati da un simile trattamento? E' mai stata accertata la salute dei pendolari secondo criteri epidemiologici? E soprattutto, nessuno ha mai pensato che potesse esser una patologia legata a un sistema lavorativo dannoso alla salute quanto l'esposizione a sostanze pericolose? No eh?"

Condannati a una sorta di ergastolo, i dipendenti statali una volta assunti giungono alla pensione dopo trenta, quarant'anni trascorsi allo stesso posto di lavoro. Gli stessi muri, le stesse mansioni, le stesse facce. Per decenni. La materia cerebrale si fa sempre più grigia e spenta, liquefacendosi di giorno in giorno nel calderone della routine quotidiana. Così subiscono un processo involutivo. Diventano bambini, bambini che frequentano svogliatamente la stessa scuola da decenni e che per ammazzare il tempo si cambiano dispettini, battutine, amori ridicoli, pettegolezzi. Poi giungono alla pensione e se sono riusciti a levigare bene le proprie circonvoluzioni cerebrali, allora avranno la fortuna di non chiedersi che ne è stato della loro vita.

Forse tutti nascono detenuti in una matrioska di prigioni, si evade da una e si ha l'illusione di essere finalmente liberi. Si trascorre la vita sempre allo stesso modo, tra un'evasione e l'altra, tra un luogo di detenzione e un altro, fin quando finalmente si evade dall'ultima prigione. Allora ci si rende conto che si è faticato inutilmente, che tanto valeva rimanere rinchiusi in quella originaria, giacché la libertà finale coincide con la morte e ogni forma di vita è ergastolana prigionia. 

Girandosi e rigirandosi sul materasso, cercava il punto dove si nascondeva il sonno, senza per altro trovarlo. Quando si arrese all'evidenza di una notte insonne, si mise supino a fissare un punto ignoto del soffitto. "Forse, forse non riesco ad addormentarmi perché il mio sonno è fuori con gli amici a far baldoria, e qualcun altro assieme a me è insonne a casa ad aspettarlo..."

Eppure una volta ci si drogava per fuggire dalla realtà. Adesso per aderirci meglio.

La realtà è uno scheletro che rimpolpiamo con il modo in cui ci si approccia alla vita. Di volta in volta è un bellissimo animale o il mostro dei nostri peggiori incubi, e non permane mai in una condizione duratura.

E' un pessimo lavoro quello del ricercatore, indipendentemente dal campo in cui operi, sia esso criminale, archeologico o scientifico. Le scoperte vengono vendute in sintesi avventurose, ma nella maggior parte dei casi sono frutto di pazienti attività ripetitive, dove l'ottusità del caso prevale sull'intuizione geniale. Poi frotte di giovani sognatori ne rimangono affascinati e cadono nella trappola di lavori assai più umili e noiosi di quanto avevano immaginato.

25052013

lunedì 18 novembre 2013

La ragazza di Trieste - Pasquale Festa Campanile


Com'è invernale l'inverno nei luoghi di villeggiatura.

E' possibile che una persona malata di depressione riesca ad amare?

"..E' vero la felicità è perfetta oppure non è felicità."
"Ci sono tanti scalini," obbiettò lui. "Non puoi abituarti all'idea di scenderne qualcuno? Non si può pretendere di essere felici sempre."
"Io si." Nicole parlava con convizione, tranquilla."Se non sono felice preferisco morire."
"Vuol dire che lo sei? Proprio felice?"
"Certo," disse Nicole. "Non continuamente, non dalla mattina alla sera, ma ci sono dei momenti, adesso, in cui sento che la vita non può essere più dolce di così. Momenti qualunque, sai, di cui mi accorgo mentre passano. Poco dopo non ci sono più. Basta un niente, è vero: anche l'ombra di una nuvola sul foglio dove tu stai lavorando. Ma so che potranno tornare, e perciò è bello anche aspettarli. Tu non fai niente e loro d'improvviso sono lì, che ti dicono affettuosamente di stare attenta, perché sei in una condizione perfetta: invece di sentire il tempo o la vita che passano fuori di te, senti che stai passando insieme col tempo e con la vita e che questo è giusto."

25052013

domenica 17 novembre 2013

Gorky Park - Martin Cruz Smith


Che cosa erano i morti dopotutto, se non testimoni dell'evoluzione umana, dell'indolenza primitiva all'industriosità civile? E ciascun testimone, ogni mucchio d'ossa dissepolte da tundra o torbiera, è una tessera che va ad aggiungersi al mosaico chiamato preistoria.

L'uomo non nasce criminale ma è indotto in errore a causa dell'ambiente o per l'influenza di cattivi elementi. Tutti i crimini, grandi e piccoli, possono addebitarsi a vizi post-capitalistici: avidità, egoismo, pigrizia, parassitismo, pregiudizi religiosi o depravazione ereditaria.

Be' l'amore non è una violetta che sboccia e appassisce. L'amore è un'erbaccia che cresce anche al buio. L'ha spiegato mai nessuno?

Un mugiko va a Parigi in viaggio-premio e quando torna a casa gli amici si radunano per festeggiarlo. "Raccontaci tutto, Boris" gli dicono. Boris scuote la testa e dice: "Oh il Louvre, il Louvre, tutti quei quadri, vaffanculo". "E la Torre Eiffel?" gli domanda un amico. Boris alza una mano più che può e dice "Vaffanculo!". "E Notre Dame?" domanda un altro amico. Boris scoppia in lacrime al ricordo di tanta bellezza ed esclama: "Vaffanculo!". "Ah boris," dicono tutti, sospirando "che gran bei ricordi che hai."

Le cito le parole di Lenin: "La classe operaia non è separata dalla vecchia borghesia da una sorta di Muraglia Cinese. Quando un individuo muore, non si seppellisce da sé; e così, quando muore una società, non è possibile cucirne il corpo in un sudario e calarlo in una tomba. Quel cadavere andrà in putrefazione in mezzo a noi. Continuerà a contaminarci per un pezzo".

Si era avvolta in un lenzuolo a mo' di peplo, con una cintura intorno alla vita. Aveva i capelli bagnati, i piedi scalzi. Certo, era lì da appena un secondo, ma lui ebbe la sensazione che lo stesse osservando da più tempo - come la prima volta che l'aveva incontrata - quasi che lui fosse una rarità, o una stranezza. Persino quell'abbigliamento improvvisato sembrava, in lei, elegante: come se le lenzuola andassero tanto di moda, quell'anno.

Un uomo può prevenire le mosse d'un killer. Ma non quelle della propria moglie. Si corresse: ex moglie.

"Non importa quanto sia assurda una bugia, se questa bugia è la tua unica speranza di scappare"
"Non importa quanto sia ovvia la verità, se la verità è che non ci riuscirai mai, a scappare"

"..Da noi in America, muoiono più giovani ammazzati che non di qualsiasi malattia. Chi compie qualche impresa criminosa diventa un divo della tivù. Tutti possono avere il loro quarto d'ora di celebrità. Assistiamo alle guerre in tivù, e a tante cose meglio della guerra. Tutto fa spettacolo, da noi: rapine, psicopatici, manici sessuali, poliziotti tarati, attentatori, gente che compie una strage per capriccio. esci di casa e ti becchi una pallottola, se no sta' in casa a guardare al tivù. E' una forma d'arte e industria messe insieme, la tivù. Un industria più grossa di Detroit, meglio anche del sesso, qualcosa come il Rinascimento per l'Italia, il riso per i cinesi e l'Amleto senza lungaggini.. Quelli che muoiono ammazzati sul serio, nella vita reale, non contano. Che te ne frega quando puoi vederlo alla televisione, un bel delitto al rallentatore, con tanro di effetti speciali, con un barattolo di birra in una mano e una tetta nell'altra? Molto meglio la finzione della realtà. Tutti i veri poliziotti sono a Hollywood, noi siamo solo dei fasulli." 

22062013

sabato 16 novembre 2013

Lucrezia Bogia La perfida innocente - Geneviève Chastenet


Dove riconoscere la chiave del suo potere?
Senza dubbio nell'essersi dedicata alla terza virtù teologale,
che esorta ad "amare il prossimo come sé stessi".
Geneviève Chastenet

Quant'è bella giovinezza che si fugge tutta via,
Chi vuol esser lieto sia, di doman non v'è certezza...
...Ogni cosa è fugace e poco dura
Tanto fortuna al mondo è mal costante
Solo sta ferma e sempre dura morte...
Lorenzo il Magnifico

Assicuratevi innanzitutto di aver qualcosa da dire.
Poi esprimetelo con semplicità e franchezza.
evitando le ricercatezze.
Voglio che impariate a pensare
e non a spaccare il capello in quattro.
Adriana Orsini

movimenti [fossero] aggraziati e dolci, leggeri quelli dei piedi,
i gesti ben formati, lo sguardo non deve vagare qua e là.
Completate le figure, la dama si congederà dal cavaliere
con un sorriso che essa gli rivolgerà
guardandolo bene in viso, e gli farà un'onesta riverenza
proporzionata al saluto del cavaliere stesso
il maestro di ballo

Sposa mercorina è peggiore della brina,
Sposa mercorina fa andare il marito alla ruina,
La sposa mercorina nun se gode la curtina.
detto romano sul mercoledì: giorno nefasto per lo sposalizio

...nella stessa parola UXOR si compendiavano i molti pericoli ai quali ci si espone ammogliandosi. 
Infatti la U simboleggia una forca capovolta, la X una croce, la O una ruota, la R una scure.
Geneviève Chastenet 

L'amore non può essere perfetto se il cuore non si perfeziona
prima formula dell'antico gioco detto "passafiore"

Togliete le cortigiane,
e tutta la società umana
sarà sconvolta
dallo scatenamento delle passioni
Sant'Agostino

L'amore è fra tutte le passioni 
quella che meglio si accetta
perché nessuno le sfugge,
e ammesso che peccato sia,
è un peccato dal quale tutti si assolvono
Sancia d'Aragona

Guardate attorno a voi il mondo tutto intero,
è l'opera d'Amore quanto è in esso di raro,
Amano cielo e mare, ama la terra ancora,
e questa stella pure che sovrasta l'aurora...
Vedi com'essa ride e riluce in quest'ora,
dell'amante sul seno sembra ch'essa si mora...
Jofré Borgia

Amor m'à posto come segmo a strale,
come al sol neve, come cera al foco,
et come nebbia al vento...
Petrarca

Poiché il caso è successo,
non si può rimediare
Alessandro VI

Discolorato ài, Morte, il più bel volto,
che mai si vide, e i più begli occhi spenti;
spirto più acceso di vertuti ardenti
del più leggiadro et più bel nodo ài sciolto.
 In un momento ogni mio ben m'ài tolto,
post'ài silentio a' più soavi accenti
che mai s'udiro, et me pien di lamenti:
quant'io veggio m'è noia, et quant'io ascolto...
Petrarca

Per pianto la mia carne si distilla
Iacopo Sannazzaro

Non bisogna darsi pena dell'indomani,
né soffermarsi troppo sul lato triste delle cose
e del passato conservare soltanto
il gusto migliore che ce ne lascia
Rodocanachi

Et volo sopra 'l cielo, et giaccio in terra;
e nulla stringo, e tutto 'l mondo abbraccio...
Petrarca

Pascomi di dolor, piangendo rido;
egualmente mi spiace morte et vita...
Petrarca

Se proprio occorre,
per amore o per forza,
vivere fino all'ultimo giorno,
allora viviamo in allegria
Lucrezia Borgia

Attendere alle cose liete 
per non morire di malinconia
Pietro Bembo

Dice la Francia rivolgendosi alla Chiesa:
Si dice che non abbiate punta vergogna
Di infrangere la fede promessa:
L'ingratitudine vi travolge,
Né di promesse fate maggior conto
Di quanto faccia un banchiere veneziano!
La Chiesa:
Il mio medico ebreo profetizza
Che io sia perversa esser buona cosa:
Appena io dovessi cessare
Di essere perversa, io morirei
Così come il pronostico dice.
La Francia:
Che ne è stato della buona fede?
La Chiesa:
Da me più non si mantiene
Nel tempo presente essa è svilita
La Francia:
Pur io la vidi con giustizia e lealtà
Operare altra volta in questi luoghi.
La Chiesa:
La buona fede è roba d'altri tempi.
La Francia:
Nostro figlio il principe degli sciocchi [il re]
Di tutto cuore vi onora e riverisce.
La Chiesa:
Io voglio che si dica a ogni momento,
Sì da acquistarne celebrità e lode,
Ch'io sono la Santa madre Chiesa.
Non sono forse in cattedra assisa?
Notte e giorno vi dormo e vi riposo.
La Francia:
Temete allora d'esserne scacciata!
Gringoire

Tutto ciò che è esagerato non ha senso.
Talleyrand

10072013

venerdì 15 novembre 2013

Il cuore sotto il rullo compressore - Howard Buten


Perdere la ragione è come addormentarsi al volante. Si resta svegli quanto basta per dirsi: non addormentarti anche se ci si sta addormentando. Si è sé stessi e non lo si è. Gli ho detto che era impazzito di rabbia perché non gli avevano permesso di morire. Ha obiettato che non aveva intenzione di suicidarsi. Ho risposto che morire e uccidersi non erano la stessa cosa, che noi cominciamo a morire nel momento in cui nasciamo, ma mettere al mondo un bambino non è omicidio.

So che il bel ritratto 
ti ha stregato
Si, lei era bella,
nessuno lo può negare.

Triste è la sua storia:
un bel giorno di sole
la bella investita fu
mentre inseguiva un sogno
da un palloncino blu.

Lui disse che l'amava
e lei quasi impazzì.
Gli amici la curarono,
così dicono qui.

Ma qual'è l'uomo che
guidar vorrà mai più
in un giorno di sole 
un palloncino blu

Che c'è da ridere?
A volte mi chiedo perché non riesco a smettere
di ridere, per colpa di qualcuno che
da otto anni non ho più visto, e mi ossessiona
questa mente del cazzo e non mi lascerà mai più mai più, ma
continuo a ridere ridere ridere
haha
finché non mi mordo i pugni pur di smetterla
e mi vedo le mani coperte di lacrime

Mi sembra quasi che lei sia i miei sentimenti dentro un'altra persona.

Io credo nella trasmigrazione delle anime. Dentro di me non posso concepire né Tempo né Male. E poi odio la matematica.

"Se avessi almeno la macchina"
"La macchina non migliora la vita sessuale" ho detto "L'abbiamo scoperto al liceo."
"Invece si. Vai a sbattere contro un pilastro del cavalcavia e puf! Fine dei problemi. Il suicidio è la soluzione di tutto."

"Senti, cervellone. Non lo so dove volete andare a parare con questa contestazione, come dite voi, e non me ne frega un accidente, però devi ficcarti bene in testa una cosa, ammesso che tu ce l'abbia. Tu sputi nel piatto in cui mangi. Io ti pago l'università e perfino i conti in banca, e tu fai il contestatore. Molto comodo. Tu non sai nemmeno cos'è l'ingiustizia. Ma cosa contesti? Tu la fame non l'hai mai provata. L'oppressione come dici non sai neppure cos'è, bamboccio. Ci vuole un bel fegato per venire a dire alla gente cosa è giusto e cosa no. E tu come fai a saperlo?.. Hai mai dovuto pagare con gli assegni familiari? Hai mai pagato le tasse?.."

Non lo nego, l'oppressione della donna in questo paese risale ormai a molti secoli fa, è più antica di quella degli afroamericani, e, al limite più sottile e insidiosa. Colei che dà alla luce l'uomo viene segregata da quest'ultimo in cucina o col pretesto della maternità, e viene strumentalizzata dalla società come oggetto sessuale o come macchina per fare figli. E' una cosa spregevole.
Vorrei però che qualcuno mi spiegasse perché non si depilano più le gambe.

"Certi dicono" ho esordito "che gli occhi si abituano all'oscurità perché il buco che c'è in mezzo si allarga per far passare più luce." Ho sospirato. Il letto era rigido. "Ma io penso che sia proprio il contrario. I buchi si rimpiccioliscono per tenere fuori il buio."

E quando non si è molto furbi, l'ultima cosa che ci si aspetta è proprio la prima che ci si aspetterebbe se si fosse più furbi..

"Anche tanto zucchero.. Voglio proprio mandare il pancreas in tilt."

..o magari io ero destinato ad adorare quel tipo di pelle e lei per caso se l'era ritrovata addosso.

Quella notte ho capito che ogni respiro fa scorrere il tempo all'indietro.

Mi hanno insegnato che in America tutti hanno diritto a una vita piacevole. I miei genitori non smettevano mai di ripeterlo. Io obiettavo che comunque ognuno ottiene quello che gli serve.Vivere è una cleptomania.

Baci a vuoto. Il rito dei convenevoli, guancia a guancia per baciare il vuoto.

04082013