venerdì 8 novembre 2013

Manifesto

Io ho un vizietto (ho scelto la forma vezzeggiativa perché devo ammettere che lo trovo così piacevole..), quello di comprare libri usati, libri vecchi e impolverati, libri dimenticati ancora incellofanati e quando non ne trovo, entro nelle case degli amici per arrampicarmi con falsa indifferenza e vera voracità sulle loro librerie e prenderne in prestito.
Io ho un viziaccio (non avrei usato la forma dispregiativa, per me questo modo di fare è neutro -o meglio comodo e disordinato, quindi , a mio parere, con più note positive che negative-, sono piuttosto gli altri a disprezzarlo), quello di piegare le pagine quando trovo loro addosso qualcosa che mi piace. Usare un segnalibro, o meglio tanti segnalibri, in base a quanti ne servono per un determinato libro, mi fa pensare a mettere delle bustine di ghiaccio sintetico tra me e il libro. Sottolineare e stare ben attenti a usare una matita non è differente da sottolineare usando un'evidenziatore o una penna, in quanto è risaputo che molto probabilmente non verrà cancellata. Piegare l'angolo di una pagina, per me, significa lasciare una piccola traccia discreta sul corpo del libro, come quella che una frase stampata su di essa ha lasciato impressa da qualche altra parte dentro di me.
Quindi questo blog esiste perché voglio ricordare e onorare le parole di qualcun altro; frasi, concetti, scene che mi hanno colpito. Perché anche dentro ai libri che nessuno vuole, o ha voglia di leggere, o rileggere, si possono trovare tesori nascosti, sotto a cumuli di lettere che per pagine e pagine sembravano tanto noiose. Ne sono certa. Durante la caccia, a volte mi imbatto in periodi che un utente precedente ha sottolineato; quando questo accade possono succedere due cose: provare empatia perché io e un altro lettore ci siamo emozionati davanti alle stesse parole; provare l'inverso e non avere la minima idea del perché mai l'altro abbia addirittura preso in mano una matita e tracciato solchi scuri e tremolanti. Sono certa che se rileggessi gli stessi libri in un momento diverso della mia esistenza, mi troverò a pensarmi al passato come il sottolineatore oscuro e incomprensibile, perché sarebbero altre le pagine a cui piegherei gli angoli, così questo blog diventa anche una traccia mnemonica delle emozioni provate attraverso le idee dello scrittore, in un tempo preciso.
Io ho un sogno (i sogni sono grandiosi e basta, non serve vezzeggiarli o disprezzarli, basta sognarli e poi pensarli e ripensarli mentre continuano a non realizzarsi), creare un collage di parole messe in fila da qualcun altro a formare periodi di piacevoli evocazioni e questo blog-archivio che le raccoglie è il primo passo per scrivere un giorno il mio libro di libri.

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